Fino ai primi anni del ‘900, al posto di corso Italia esistevano delle magnifiche scogliere; il paesaggio era molto simile a quello dell’attuale passeggiata di Nervi. Strette creuze, delimitate dagli alti muraglioni di cinta delle ville signorili, iniziavano dall’odierna via Albaro e terminavano al mare. La zona tra Punta Vagno e San Giuliano era servita da una creuza la quale, diramandosi dall’attuale via Lavinia, discendeva a livello del mare verso gli odierni bagni “San Nazaro”, risaliva fino alla chiesa dei Santi Nazaro e Celso e da qui proseguiva sugli scogli, con un muretto di protezione verso mare.
Poi il sentiero scendeva di quota fino a raggiungere, in riva al mare, la località denominata “Marinetta”, più o meno nei pressi dell’attuale incrocio con via Zara. Qui si trovava il famoso Albergo Ristorante San Giuliano, “unico locale in riva al mare aperto tutto l’anno, riparato dai venti del Nord”, situato in una costruzione su tre piani ai piedi del Forte San Giuliano. Da qui la strada riprendeva più larga sulla stessa quota fino all’abbazia di San Giuliano e Boccadasse.
All’inizio del XX secolo, con le mire espansionistiche della città, si decise di realizzare un piano regolatore nella regione d’Albaro. In realtà si trattò di una grossa speculazione edilizia operata da un’impresa in collaborazione con alcuni esponenti politici del Municipio; l’orografia originaria della zona, dall’attuale piazza Rossetti fino a Boccadasse, fu completamente sconvolta e distrutta. Secondo una variante al piano regolatore la nuova rotabile (l’attuale corso Italia), non potendo passare a valle delle fortificazioni del Vagno e di San Giuliano a causa del veto dell’Autorità Militare, avrebbe dovuto passare verso monte, lasciando così inalterato il paesaggio originario. Le cose andarono purtroppo in altro modo: il promontorio che terminava sul mare con la Batteria del Vagno fu tagliato isolando la fortificazione e la strada, invece di passare verso monte, proseguì sulla scogliera (tagliandone buona parte) e su un ponte realizzato davanti ad essa ed al Forte San Giuliano nel 1914.
Grazie, per le stupende cartoline d’epoca, alla Collezione Stefano Finauri – Genova.
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