UN VIAGGIO INTORNO AL MONDO CON VISTA SU GENOVA: IL MAGICO CASTELLO D’ALBERTIS

UN VIAGGIO INTORNO AL MONDO CON VISTA SU GENOVA: IL MAGICO CASTELLO D’ALBERTIS


Non è facile immaginare che lì, poco sopra la stazione di Piazza Principe, a tenere d’occhio tutta Genova dall’alto, ci sia un castello, elegante e fiero, che racchiude non solo un’atmosfera regale ma una raccolta di viaggi intorno al mondo. A due passi dal Centro Storico si può entrare in un boudoir di arabeschi, colori caldi e profumo di spezie, ma anche dentro la cabina di una nave o una stanza dal soffitto costellato di astri dorati. Tutto in un unico, incredibile castello. 
Una visita del genere è possibile, varcando le porte del Castello D’Albertis, fatto costruire dall’omonimo Capitano, instancabile viaggiatore e amante dell’esotico. 

Un Capitano che amava perdersi e ritrovare tutti i suoi viaggi in un’unica dimora

Tra l’800 e il ‘900 il Capitano Enrico D’Albertis ha viaggiato per terra e per mare, portando poi un pezzetto di ogni viaggio con sé sino a Genova, incastonandolo nel suo castello. Lì, fermo a osservare il mare ma, all’interno, pieno di Oriente. Il viaggio romantico dell’Ottocento è perfettamente rispecchiato nella figura del Capitano che, spinto dalla voglia di oltrepassare i propri limiti, ha esplorato l’ignoto, il lontano, lo straniero senza averne paura ma abbracciando il fascino dello sconosciuto e facendolo proprio.  
Culture, lingue, storie e folklore di tutto il mondo sono sparsi in ogni dettaglio, in ogni stanza. A partire dalla prima scalinata, architettonicamente regale e marmorea, si ha la sensazione di entrare in un mondo mistico e casa di pulsioni curiose e instancabili. Lo scambio e il dialogo con tutte le popolazioni con cui il Capitano è venuto hanno permesso di lasciare a noi, che oggi visitiamo il Castello, un susseguirsi di stanze, come tante scatole cinesi, che si aprono su mondi diversi e apparentemente distanti, ma tutti uniti da un’unico punto di vista: quello del cittadino del mondo, del viaggiatore amante di ogni cultura. 

L’inebriante Sala Turca, fatta di stoffe arabescate, morbidi divani, lampade di ottone e ricami dorati, ci catapulta immediatamente in un Oriente mitico e mistico, tra i profumi del Narghilé e il ricordo dei racconti da Mille e Una Notte. Basta solo varcare lo stipite di una porta. 

Il piccolo scrigno che si apre quando si varca la porta della stanza costruita come una cabina di una nave lascia una sensazione straniante: dal cuore di Genova al mare aperto in un battito di ciglia. Caldo legno, una cuccetta in pieno stile marinaro, un oblò, un salvagente. Da buon Capitano, come poteva mancare una cabina? 

Disseminati per tutto il museo, inoltre, si trovano tutti i reperti archeologici, etnografici, culturali e linguistici che il Capitano D’Albertis ha recuperato nei propri viaggi, lasciandoci in dono un ambiente ricco di tutti quei dettagli che ci permettono sì di viaggiare nel mondo, ma anche di confrontarci con noi stessi, con la cultura più antica e con i significati primitivi delle cose. 
L’eleganza e la leggiadria del luogo rendono la visita ancora più ricca di un fascino antico, lontano e sconosciuto. La vasta vista sul mare, inoltre, funge da perfetto accompagnamento in questo percorso di scoperta e introspezione. 

Una visita sicuramente da fare, quando si girovaga per Genova.
Per tutte le informazioni il sito è quello del Castello e del museo

Che dire, ti è piaciuto questo piccolo viaggio virtuale?
Condividilo sui social

Credits: le ultime due foto sono pubblicate dal sito ufficiale di Visit Genoa. 

العربية简体中文EnglishFrançaisDeutschItalianoPortuguêsРусскийEspañol