Un’immagine evocativa di Porta Romana, anche se ritoccata. Dovrebbe essere anteriore al 1870, dato che il ponte in primo piano vi giunge con una leggera curvatura, eliminata con una modifica successiva. Era una delle due porte che si aprivano lungo le Fronti Basse. Questa dava accesso all’attuale via San Vincenzo.
La sua denominazione deriva dalla strada romana che, provenendo da vico Dritto Ponticello (attuale zona piazza Dante) e via San Vincenzo, usciva dalla porta in oggetto dirigendosi verso Borgo Incrociati, passava oltre ponte Sant’Agata, seguitava verso l’attuale via Torti e, innestandosi con l’odierno corso Gastaldi, continuava come Strada Reale di Levante o di Toscana. Pare fosse in pietra rossa di Finale. La struttura soprastante alloggiava il Corpo di Guardia. Nel 1875 il Comune inoltrò la richiesta mirante alla distruzione delle Fronti Basse, ma solo nel 1888 il Demanio militare, proprietario delle Mura, acconsentì. L’appalto per la loro demolizione fu aggiudicato il 4 agosto 1890. Comprendeva, oltre alla demolizione delle mura e la sistemazione della spianata che sarebbe poi sorta, anche la demolizione di Porta Romana. I lavori iniziarono il successivo 20 settembre, per giungere in tempo alle celebrazioni colombiane del 1892, le quali si sarebbero dovute svolgere sulla spianata ricavata dalle demolizioni. Affissa al muro della casa che esisteva al posto del grattacielo della Telecom in via S. Vincenzo (nella foto, è a sinistra, quello con i panni stesi), era una lapide, scomparsa intorno al 1960: QUI SORGEVA LA PORTA DETTA ROMANA. FU DEMOLITA COI BASTIONI CHE LA FIANCHEGGIAVANO NELL’OTTOBRE DEL 1891.
Grazie a Stefano Finauri e alla sua collezione di cartoline storiche della città, per questo pezzo di storia sul nostro blog.
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